Ma l’Agcom, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha respinto tale richiesta in accordo con quanto hanno appreso l’Adusbef e la Federconsumatori. Senza voler chiaramente difendere gli utenti morosi, le due Associazioni hanno messo in risalto l’importanza e la libertà di poter cambiare operatore anche in ragione del fatto che certe morosità sono strettamente legate al grave fenomeno delle cosiddette bollette gonfiate.
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Trattasi di fatture dove ci sono addebitati costi per servizi attivati ma non richiesti, e spesso anche penali ed altre spese ingiustificate che vanno palesemente a violare le disposizioni legislative contenute nei cosiddetti Decreti Bersani. E chiaramente questi addebiti da contestare portano l’utenza a non saldare le bollette di telefonia mobile ed Internet.
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Di riflesso, secondo la Federconsumatori e l’Adusbef, non si può limitare il diritto alla portabilità del numero di cellulare se un utente non paga in quanto la fattura è contestata o contestabile. Poi, e non di certo in ultima istanza, c’è anche da dire che il diritto alla portabilità è riconosciuto a livello comunitario ragion per cui le due Associazioni monitoreranno le pretese dei gestori di telefonia mobile ed eventualmente già da ora annunciano una ferma opposizione a qualsiasi deroga nell’applicazione del diritto alla portabilità.