Tutti noi, ormai da qualche anno, abbiamo sentito parlare dei «commercialisti telematici», ossia di quei servizi che si rivolgono ai lavoratori autonomi con Partita IVA, proponendo un’alternativa smart e a basso costo all’assistenza fiscale offerta dagli studi tradizionali.
I vantaggi derivanti dalla scelta di un consulente «virtuale», rispetto ad uno «in carne ed ossa», sono altrettanto noti. Anche per questo motivo, se prima potevamo trovare sul mercato giusto un paio di opzioni, nel tempo le aziende del settore si sono moltiplicate, sino a raggiungere grandi numeri sia in termini di guadagni, sia di clienti abbonati.
Del resto, basta una rapida ricerca sul web per individuare vari nomi: come si riconosce, quindi, un servizio di qualità da una potenziale fregatura? Quali aspetti bisognerebbe soppesare per rimanere soddisfatti dalla scelta del proprio consulente online?
Ecco cinque fattori da tenere a mente, prima di prendere qualsiasi decisione a riguardo.
1) Esperienza
Da quanti anni esiste l’azienda che hai scelto di valutare? Ha sempre operato in questo ambito, oppure ha implementato il servizio soltanto di recente? Di quali figure si compone lo staff che si occupa, materialmente, di compilare le dichiarazioni ed eseguire i conteggi?
L’esperienza è il principale elemento da considerare, specie in un campo così delicato.
2) Trasparenza
Se sei abituato a fare shopping online, sicuramente sai già che la trasparenza dovrebbe sempre essere alla base di qualsiasi acquisto. Lo stesso discorso si applica, oltre che ai prodotti fisici – come cellulari o indumenti – anche ai servizi completamente digitali.
Riesci a reperire informazioni sui prezzi e sulle prestazioni incluse? È un ottimo segno!
3) Reputazione
Come ben saprai, su Internet è possibile leggere recensioni di articoli di qualsiasi genere.
Dunque, se davvero vuoi scoprire quale commercialista telematico sia tenuto in maggiore considerazione dalla clientela, ciò che devi fare è spulciare i commenti sui profili social dell’azienda o, ancora meglio, navigare su siti come Trustpilot, Fintastico e simili.
4) Convenienza
Il servizio più conveniente non sempre coincide con quello più economico. Del resto, poco importa che hai risparmiato qualche euro, se poi la qualità lascia a desiderare.
Meglio, quindi, rapportare il costo dell’abbonamento alla completezza dell’offerta, evitando così di spendere una cifra più alta del previsto per via dei troppi extra.
5) Efficienza e cortesia
Il commercialista non è soltanto «quello che fa i conti». Anzi, al contrario, per chi svolge una professione o un’attività indipendente, è una figura di riferimento, pronta a rispondere con tempestività in caso di dubbi, richieste o inconvenienti di qualsiasi tipo.
E se si tratta di un consulente virtuale? Poco importa: le distanze si superano senza grossi problemi, se nel costo di abbonamento è compresa l’assistenza diretta al cliente, sia in modalità telefonica che via chat, come nel pacchetto proposto da Fiscozen.