Oggetto della questione è la tecnologia che l’iPhone utilizza per navigare su internet e che, secondo la EMG, rientra nel brevetto di sua proprietà. Susan Lundgren, portavoce di Apple, ha rifiutato di commentare la questione.
EMG, tuttavia, non ha intrapreso alcuna azione legale nei confronti di società come la HTC, produttore del telefono Google G1, o nei confronti dei produttori del BlackBerry che, allo stesso modo, producono dispositivi attraverso i quali si può navigare in internet e che utilizzano la stessa tecnologia che, a detta della EMG, sarebbe oggetto del loro brevetto.
Stanley Gibson, legale della EMG, ha spiegato che la tecnologia rivendicata dalla società ha la capacità di formattare i siti Web manipolando il loro contenuto affinchè possano essere interamente visualizzati su piccoli schermi. Alla richiesta di spiegazioni del perchè la società avesse accusato soltanto la Apple e non anche gli altri produttori di telefoni che, pare, utilizzino la medesima tecnologia, il legale ha risposto che, probabilmente, la società non ne è ancora a conoscenza e che , probabilmente, si è accorta soltanto dell’iPhone perchè è uno dei telefoni più popolari e diffusi del momento.
Gibson è un rinomato avvocato americano diventato recentemente noto per aver seguito personalmente un caso di violazione di un brevetto contro la Medtronic Inc, il cui verdetto ha portato un risarcimento di circa 570 milioni di dollari a favore del suo cliente.