In particolare, il Sudafrica svetta in questa speciale classifica del phishing in ragione di un messaggio di posta elettronica truffaldino ogni 96.2 ricevuti dagli utenti; a seguire c’è il Regno Unito, dove per ogni 167 messaggi e-mail uno è stato identificato come attacco phishing.
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E se in Canada il rapporto è di 1 su 242.4, negli Stati Uniti il rischio è quasi dimezzato con 1 e-mail su 461.8. Più “tranquilli” sono invece gli internauti giapponesi, dove 1 e-mail su oltre duemila, 2.058 per l’esattezza, viene identificata come attacco phishing stando ai dati aggiornati e rilevati da Symantec per lo scorso mese di novembre del 2011.
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A livello globale il tasso di phishing nello scorso mese di novembre del 2011 è rimasto sostanzialmente stabile; c’è stato infatti un aumento frazionale del tasso di frequenza per e-mail ricevuta pari allo 0,33%. Nel dettaglio, al 30 novembre scorso, stando al Rapporto di Symantec, la probabilità media di ricevere un attacco di phishing via posta elettronica è pari a 1 su 302.
In discesa è invece il rapporto tra lo spam, ovverosia i messaggi indesiderati, rispetto al traffico complessivo e-mail; il rapporto nel novembre scorso si è infatti attestato a 1,42 con un calo del 3,7%. Sebbene il tasso di spam sul traffico totale sia in calo, il valore è comunque elevato a conferma di come il fenomeno delle e-mail indesiderate sia dilagante.