Nel maggio scorso è inoltre scesa del 3,4% la percentuale di spam sul totale di messaggi di posta elettronica ricevuti, ma nello stesso tempo, rispetto al flusso globale di e-mail, la quota di messaggi di phishing rilevati rilevati da Kaspersky Lab si è mantenuta invariata rispetto al mese precedente.
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Kaspersky Lab nel rapporto si è anche soffermato su un fenomeno di spam crescente, quello “made in China” attraverso cui arrivano messaggi di spam di fantomatiche proposte di collaborazione e di investimenti con la Cina attraverso operazioni finanziarie e commerciali.
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Trattasi chiaramente di tentativi di truffa spesso riconoscibili, tra l’altro, dallo stile altisonante dei contenuti dei messaggi dove tra l’altro vengono forniti dettagli ed indirizzo di posta elettronica di fantomatici e potenziali destinatari con cui avviare affari in Cina.