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Questa specie di sandbox, è un sistema già molto utilizzato per esempio con le applet Java, e permetterebbe di aprire dei documenti infetti da virus o quant’altro in un’ambiente isolato, dove il malware non potrà così espandersi all’intero sistema.
Ma la prudenza si sà, non è mai troppa. Per questo motivo dalla rete arrivano altri tipi di utility da utilizzare nel caso in cui si voglia stare davvero tranquilli. Uno di questi è sicuramente Wot, un plugin per Internet Explorer e Firefox che esamina la sicurezza del sito fornendo le relative informazioni prima che l’utente vi acceda.
Ed è stato proprio il largo uso di questi dispositivi mobili che li ha resi suscettibili di attacchi da parte di veri e propri virus appositamente concepiti per infettare il nostro computer attraverso l’uso di dispositivi portatili. Ma per fortuna la soluzione a questo problema esiste e si chiama Panda Vaccination.
Invece non è cosi! per capirci… a dirlo non sono io ma Charlie Miller, il celebre personaggio che qualche giorno fà è riuscito in meno di 10 secondi a bucare OS X sfruttando una vulnerabilità di Safari. Riuscendo in questa impresa si è accaparrato i 5000 euro messi in palio dagli organizzatori dell’evento Pwn20wn.
I dati necessari per accedere al proprio conto corrente rappresentano il principale obiettivo dei malintenzionati che, tramite e-mail fraudolente, cercano di estorcere dati sensibili agli utenti e sostituirsi a loro nelle operazioni di trasferimento del denaro. Nonostante i vari avvisi sono ancora tante le persone che vengono ingannate e che, da un giorno all’altro, si ritrovano con il conto in banca prosciugato o addirittura in rosso ma, oramai, è troppo tardi per poter fare qualcosa.
State pensando a quanto vi costerà? Potete stare tranquilli, non dovrete spendere neanche un centesimo. Il web, infatti, ci offre ottimi software antivirus gratuiti che non hanno nulla da invidiare a quelli a pagamento ma che, anzi, in alcuni casi sono anche stati giudicati più efficaci rispetto ad altri piuttosto costosi.
Per questo motivo è indispensabile installare sul proprio computer un buon antivirus che sia sempre aggiornato. Ma, siccome la prudenza non è mai troppa, per essere ancora più certi che la nostra navigazione non abbia risvolti negativi possimo utilizzare Online Link Scan, un utilissimo servizo offerto dal web.
Ed è soprattutto per una questione di privacy che nascono soluzioni che ci consentono di criptare le conversazioni effettuate tramite programmi di messaggistica istantanea ed evitare così che qualche curioso possa riuscire ad accedervi e leggerle.
Chi è poco ferrato nella materia o, più semplicemente, non ha voglia di stare lì a pensare e preferisce le cose già pronte per l’uso potrà utilizzare SafePasswd, un sito che è, in poche parole, un vero e proprio generatore di password realizzate in modo casuale sulla base dei criteri preventivamente selezionati.
Lavasoft Anti-Virus Helix offre una gamma completa di applicazioni antivirus: blocco malware, scansione, rimozione malware, protezione da e-mail e da contenuti web poco sicuri, ecc. Esso offre, inoltre, la scansione completa del sistema oppure, in alternativa, consente di preselezionare la scansione soltanto di una parte prescelta del PC. Questa versione non esce come antivirus gratuito purtroppo.
Uno soluzione a questo problema è stata trovata da Ericsson e Intel che hanno inziato una collaborazione insieme proprio al fine di offrire una sorta di antifurto per notebook. La soluzione individuata, infatti, garantisce l’interoperabilità dei propri moduli Mobile Broadband con il cosiddetto sistema Anti-Theft PC Protection di Intel, applicabile a tutti i computer portatili dotati di connettività broadband.
Craig Schmugar, ricercatore McAfee, ha spiegato che Koobface colpisce soltanto siti web di social network inviando messaggi ai vari utenti e invitandoli a guardare un determinato video, giudicato divertente o interessante, tramite un link.
Chris Evans, ingegnere di Google, ha spiegato che, attraverso questa pratica, i malintenzionati inviano agli utenti Gmail una e-mail invitandoli a visitare siti web fraudolenti come, ad esempio, www.google-hosts.com che essi stessi avevano preventivamente creato al fine di scoprire il nome utente e la password delle varie vittime che, inconsapevoli, abboccavano all’inganno.
Sono numerosissime le campagne pubblicitarie attraverso le quali si cerca di avvertire e di rendere consapevoli i consumatori delle numerose truffe informatiche ma, dato lo scarso risultato, qualcuno sta cercando di fare di più. Ed è il caso di PayPal, uno dei metodi di pagamento online più diffusi al mondo e che, pochissimi giorni fà, ha annunciato di aver migliorato ulteriormente il proprio sistema di sicurezza.