Dopo Wikipedia, Flickar, il NewYork Times, lo stesso Google ( che presenta diverse anomalie nella ricerca ) e le migliaia di blog e siti web censurati, da ieri , dalla Cina, YouTube non è più raggiungibile, nemmeno usando un server Proxy.
A differenza dei casi meno famosi, l’oscuramento di YouTube non può certamente passare inosservato, vi basti pensare ai centinaia di migliaia di siti che embeddano i suoi video e che, improvvisamente si trovano una pagina desolatamente vuota.
Da parte nostra, pur essendo fortemente contro qualsiasi tipo di censura non giustificata, non vogliamo giudicare in nessun modo l’operato del governo cinese, ci limitiamo a fornirvi la notizia e lasciamo a voi eventuali giudizi.