Social network vietati a molti giocatori dei mondiali

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Nel corso dei Mondiali di Calcio in Sudafrica, i giocatori di diverse squadre in gara non potranno inviare buzz, tweet, poke e tags: in pratica sarà bandita la loro presenza nei maggiori social network globali.
Non è così strano se si pensa che ai giocatori di molte squadre spesso vengono proibiti alcool e sesso, ma mai prima di quest’anno si era sentito di restrizioni nell’uso dei social media.

Ai giocatori di Spagna, Brasile, Messico, Olanda, Germania, Argentina e Inghilterra è vietato l’uso di servizi sociali come Twitter.

Un allenatore, Marcelo Bielsa del Cile, ha vietato tutti i tipi di partecipazione ai social network, ed ha anche imposto ai suoi una sorta di coprifuoco per cui possono accedere ad Internet solo alla sera.

Negli Stati Uniti, dove la presenza sui social network è sicuramente un’attività quotidiana e massiccia, simili divieti erano già stati applicati nella scorsa stagione, sia nel basket che nel football americano.

In alcune squadre per esempio, era vietato usare i social media durante le partite, e tale restrizione era estesa ai 90 minuti prima e dopo del match.

Per alcuni giocatori inoltre era fatto divieto di incaricare qualcuno di postare su Facebook o su Twitter al posto loro.

Uno strano divieto, se si pensa che su siti come Twitter il Campionato del Mondo di Calcio è seguito da milioni di persone ed ha persino una sua specifica pagina dedicata.
I beniamini dei tifosi sarebbero sicuramente seguitissimi e ben accetti dalle varie community.

Chissà quali effetti negativi vengono presi in considerazione per determinare questo divieto? Evitare che i giocatori possano trovare una distrazione dall’impegno sportivo o piuttosto operazioni di marketing e di stretto controllo delle news e dell’informazione?

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