Ma sicuramente ci sono altre novità e funzionalità che stimoleranno ulteriormente sviluppatori e usufruitosi del celebre social network a 140 caratteri, una tra queste sicuramente le Twitter Annotations.
Non è ancora ben chiaro come le Annotations saranno implementate in Twitter, e come il social network potrà controllare il loro utilizzo da parte degli sviluppatori, ma sul nuovo servizio ci sono già una serie di ipotesi interessanti.
In poche parole il meccanismo è questo: le Annotations permetteranno agli sviluppatori,ed Twitter stessa, ovviamente, di aggiungere ulteriori informazioni al pacchetto di dati che organizza il “tweet”: una stringa di testo, una URL, un tag per la localizzazione geografica ed alcuni bit di dati che non pregiudicheranno la lunghezza del testo, ma che saranno come dei “metadata” relativi al messaggio postato.
Una sorta di carico addizionale di informazioni quindi che viaggerà a fianco dei tweet sulla rete di Twitter.
In pratica, secondo gli esperti, le Annotations saranno analoghe all’open graph protocol già utilizzato da Facebook.
Sviluppatori e programmatori già da tempo avevano promosso l’idea che i “metadati” per i post su Twitter potessero essere notevolmente utili. Per esempio questi potrebbero includere automaticamente le Url da includere nel tweet, evitando in questo modo di dover utilizzare i celebri “shorteners” come bit.ly o tinyurl. Oppure potrebbero essere utilizzati per offrire la possibilità di ulteriori tag da inserire nel post, per meglio facilitarne la collocazione e la categorizzazione.
Un enorme potenziale soprattutto per determinati argomenti, che trattano per esempio di cinema, di ristoranti, di sharing di musica o di preferenze negli acquisti, che sono già stati inseriti da Twitter tra i tipi consigliati di metadata da inserire.