Il Rapporto realizzato da IDC rivela come i danni legati all’uso di software contraffatto portino alla bellezza di 22 miliardi di dollari di costi, valutati in ben 1,5 miliardi di ore, per effettuare la riparazione ed il ripristino dei sistemi informatici.
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Con il software pirata, infatti, il malware ha di norma vita facile nell’insinuarsi nei sistemi di calcolo con conseguenti rischi per le imprese e per gli utenti. E così il risparmio iniziale legato all’uso di software pirata è fittizio in ragione poi dei costi che occorre sostenere per riparare le macchine. Quasi la metà di questi software pirata proviene dal Web con download da reti P2P o da siti Web, e con la presenza spesso di spyware, adware e trojan che poi infettano i sistemi di elaborazione.
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Non a caso l’Associate General Counsel del Microsoft Cybercrime Center, David Finn, ha sottolineato come la cybercriminalità vada a nozze con il software contraffatto in quanto va a manomettere i codici originali introducendo il malware.