I fondi che il governo mette a disposizione sono 1,47 miliardi di euro, di cui 800 milioni di fondi CIPE, che furono già stanziati nel 2008 ma probabilmente sono stati dirottati per cause di forza maggiore sul disastro dell’Abruzzo.
264 milioni provengono da fondi ministeriali, 188 milioni provenienti dai fondi pubblici per lo sviluppo delle aree rurali e 219 milioni di euro che il governo spera arrivino direttamente dai privati mediante gare pubbliche.
Romani promette così al 95,6% della popolazione internet a 2 Mbps tramite la classica tecnologia ADSL mentre al 3,9% degli italiani sarà portato internet tramite wireless. Da notare comunque che dalla somma di queste percentuali resta fuori uno 0,5% degli italiani.
Il governo non sta intraprendendo comunque una strada molto all’avanguardia, infatti viene accantonato per ora il progetto NGN che prevede l’installazione di impianti in fibra ottica invece di passare dalla tradizionale linea telefonica. Questa scelta lascerà l’Italia ancora indietro tecnologicamente, relegandoci a fanalino di coda tra i paesi più industrializzati.